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domenica 20 gennaio 2013

Chi è per noi Kurt Cobain?

Chi è per noi Kurt Cobain?
Cosa significa?
Sono nata nello stesso anno in cui è morto Kurt Cobain, e non dico questo per dimostrarvi che sono la sua reincarnazione, perchè non lo sono e nessuno lo sarà mai.
Mi sono ritrovata a pensare che cosa rappresenta per noi Kurt Cobain, per noi, la generazione che lo ha conosciuto morto, che i dischi, quando li ha comprati, erano usciti già da più di 10 anni, che di acqua ne era passata sotto i ponti, musicalmente parlando.
Per loro, la generazione prima della nostra, Kurt era un portavoce nel bene e nel male. Era la generazione X. Noi siamo la generazione Y o 2.0 o come vi pare, ma insomma siamo diversi, potremmo essere loro figli.
Eppure sia io che molti miei conoscenti amiamo i Nirvana, avevamo e a volte tuttora abbiamo una sorte di idolatrizzazione nei loro confronti. Perchè? Forse perchè è morto, chissà.
La cosa certa è che non ci possiamo identificare neanche volendo con canzoni quali "Pennyroyal Tea", che per chi non lo sapesse (ma a questo punto perchè state leggendo il post?) parla di un'erba chiamata pennyroyal tea appunto, che si diceva avesse la proprietà di far abortire in caso di gravidanza indesiderata. Ebbene, noi generazione Y non crediamo più a queste cose, conosciamo bene tutte le proprietà di cerotti, preservativi pasticche ed anticoncezionali in generale. Ed anche tutta la disperazione che Kurt esprimeva nelle sue canzoni, quel nichilismo che non dava vie di scampo se non la morte sono difficilmente comprensibili. Fanno parte di quegli anni, i 90, che a quanto pare, almeno dalla produzione artistica, erano caratterizzati da una cupa depressione.
Noi società consumistica che balliamo Gangnam Style non riusciamo a comprendere tutto ciò e forse siamo ancora più schiavi di una profonda vaquità. Kurt Cobain è diventato un marchio, fa figo.
Justin Bieber ha detto di voler essere il Kurt Cobain della nostra generazione per la miseria! Ed anche Miley Cyrus ha fatto del suo meglio ed ha cantato una cover di "Smells like Teen Spirit".
Vedete che allora Kurt purtroppo non ha più alcun significato? Fa figo e basta, perchè era famoso ed è morto, perchè cantava la disperazione e si drogava ed è morto, perchè era giovane e bello ed aveva tutto quello che si volesse dalla vita, ma non voleva la vita.
Kurt Cobain è una semplice chimera ormai, e questo frutto della mia riflessione mi strazia il cuore, perchè anche io lo adoravo e lo adoro tutt'ora. Rappresentava qualcosa che non c'è più: l'autenticità, la voglia di mettersi a nudo nei propri testi come nella vita. Forse è questo quello che ci manca, essere genuini, meno poser e più veri.
Meno Courtney Love e più Kurt Cobain, come disse Nick Kent.

mercoledì 16 gennaio 2013

David Bowie: Where are we now?

La nuova canzone di David Bowie è uscita 8 giorni fa, e quindi finito l'eccitamento dalla novità è ora di parlarne.
Sì perchè chi come me ha letto la notizia prima di sentire la canzone (e io l'ho fatto su NME perchè sono davvero ganza, mica una di quelle ragazzine che indie non sanno neanche che significa) credo che non vedessero l'ora del ritorno di David.
Ebbene sì mi aspettavo un ritorno in grande stile da parte di colui che disse che avrebbe abbandonato la musica perchè non aveva più niente da dire.
Ebbene sì ero molto emozionata e piena di aspettative.
Ebbene sì, come si sarà già capito sono piuttosto delusa.
Perchè per me David Bowie è e sarà sempre Ziggy Stardust o Il duca Bianco, è ancora lì in un angolino del mio cervello a canticchiare "There's a starman waiting in the sky.." o a dirmi che sì posso essere un'eroina anch'io solo per un giorno.
Invece in "Where are we now?" si parla di Berlino e di quanto fosse "cool" prima della caduta del muro e quando ci viveva lui. (E aprendo una parentesi a furia di dire quanto è cool Berlino diventerà un posto noiosissimo e molto mainstream- per dirla come farebbe un hipster).
Ma il vero problema della canzone non è il testo, ma l'arrangiamente, non sembra passato molto da quando è uscito Black Tie White Noise, la canzone sembra parte di quell'album del lontano 93, quasi un continuum di "Don't Let me down and down". E questo sappiatelo non è un complimento. Già allora sembrava che Bowie avesse prosciugato la sua vena artistica e adesso l'unica cosa che mi chiedo è perchè un'altra canzone che non dice nulla di nuovo, che ripropone le stesse melodie di 20 anni fa?
Per carità, la canzone è sempre molto meglio del 90% dei nuovi singoli del momento, ma io David Bowie, da nostalgica cresciuta nella desolazione musicale degli anni 2000, lo preferisco ricordare con "Rebel Rebel".
E non ti preoccupare David, non ti dimenticheremo perchè non incidi più dischi, hai già scritto il tuo pezzo di storia del rock e noi ti ameremo sempre per questo!